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Data Pubblicazione: mercoledì 09 marzo 2016
in Pizza News
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Pizza a km 0 promossa dall'Abruzzo

Arriva l’appello di Nicola Salvatore, un pizzaiolo abruzzese che ci tiene a diffondere a livello mondiale la qualità degli ingredienti made in Italy. L’obiettivo è quello di servirsi delle materie prime del territorio, dicendo basta ad ingredienti di indubbia qualità, provenienti da altri Paesi, ed esportarle anche internazionalmente, in modo da assicurare sempre e ovunque la qualità della pizza.

L’iniziativa è stata sponsorizzata da Campagna Amica che, già di recente, aveva partecipato ad altri progetti abruzzesi che vedessero l’utilizzo di ingredienti, come si suol dire, a chilometro zero (il pesce in primis). Così, adesso, tocca anche alla pizza, uno dei maggiori prodotti contraffatti all’estero con l’utilizzo di ingredienti di scarsa qualità e surgelati, modo di fare che sicuramente non fa bene né al nome dell’alimento, né a quello dell’Italia.

Nicola Salvatore ci stupisce affermando che ben il 60% delle pizze prodotte in Italia sarebbero composte da ingredienti provenienti dall’estero. Si parla di grano russo, mozzarelle tedesche e, ancora, pomodori cinesi. Probabilmente sono in pochi quelli a conoscenza di questo fatto, dal momento che, essendo la pizza un prodotto italiano ed essendo il nostro Paese ricco di materie prime a cui affidarsi, è difficile pensare che siamo costretti a rivolgerci ad altre nazioni per la realizzazione di una pizza.

Le conseguenze di prodotti importati e poco controllati portano a una qualità compromessa della pizza stessa, anche se fatta da pizzaioli esperti. Grazie al progetto abruzzese si punta a ridurre quella percentuale di pizze prodotte con ingredienti stranieri, esaltando la qualità del made in Italy. Ma questo non vale solo per l’Italia, perché anche l’estero dovrebbe imparare a conoscere gli ingredienti nostrani, dando più sapore alla loro pizza e rendendola all’altezza di quella italiana.

La pizza è una specialità italiana e come tale deve essere trattata, non può essere “infangata” con prodotti non di prima qualità. Noi tifiamo per Nicola Salvatore e per la sua iniziativa.

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